Dal 28 Giugno, ogni domenica la cripta sotterranea del Monastero degli Olivetani, sul Monte Venda (il più alto dei Colli Euganei), sarà aperta dalle 7:00 alle 19:00 per le visite.
Questo sito sopravvissuto alle intemperie e al passare del tempo, ci riporta nel Medioevo, quando non erano pochi i colli che ospitavano chiese, eremi e monasteri.
Già nel 1197 è documentata la prima presenza di religiosi sul Venda. All’inizio del Duecento esistevano nel luogo due chiese: la più antica dedicata a San Michele (di cui non è rimasta traccia) e l’altra costruita da due monaci benedettini e dedicata a San Giovanni Battista che crebbe e prosperò a lungo grazie alla protezione e alle donazioni da parte della famiglia Maltraversi (o Da Castelnuovo), la stessa che aveva fondato l’abbazia di Praglia secoli prima.
Nel 1380 il monastero di San Giovanni Battista affrontò una fase di crisi e il Vescovo di Padova decise di affidare la comunità del Venda ai monaci Olivetani, una nota congregazione benedettina di origine toscana. Il Monastero tornò così all’antico splendore e fu ampliato.
Nel 1771, però la Repubblica di Venezia decretò la soppressione dei monasteri con pochi monaci e ciò determinò la fine della comunità del Venda. I monaci si trasferirono a Venezia e tutti i possedimenti vennero messi all’asta e vennero acquistati dalla famiglia Erizzo. Le strutture, usate come riparo per pastori, caddero in rovina rapidamente e rimase ciò che vediamo oggi: parti della chiesa, la torre campanaria e la cripta, recentemente restaurata.
Fonte: euganeamente.it